Malga Ciapela, 48 Rocca Pietore
Impianto di risalita accessibile. Per informazioni https://www.funiviemarmolada.com/
Dettagli:
Accessibilità:
Attività: Guardare il panorama
Categoria: Sport Cultura Natura
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Il Museo Longarone Vajont – Attimi di Storia racconta l’immane tragedia che ha segnato in modo indelebile un intero territorio, strappato alla vita la notte del 9 ottobre 1963. È l’impegno a mantenere viva la memoria di quanto accaduto: nel ricordo delle 1.910 vittime e nella profonda commozione per il coraggio dei superstiti che, in uno stato di totale annientamento, hanno coltivato la speranza nel domani.
Dettagli:
Link sito: - https://www.attimidistoria.it/
Accessibilità:
Bagno accessibile: - Si
Attività:
Categoria: Cultura
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Il Museo, secondo gli intendimenti dell’Amministrazione di Livinallongo del Col di Lana, è stato concepito per promuovere la conoscenza del formidabile monumento e dell’ambito dolomitico circostante come espressione del locale patrimonio culturale legato all’area ladina dell’Alto Agordino, con riferimento alle attività inerenti l’estrazione del ferro, il trasporto, la fusione e le attività connesse controllate dal Principe Vescovo di Bressanone. In particolare il Museo illustra le vicende storiche di Andraz con richiamo alle trasformazioni subite dal castello e dal territorio circostante, determinate dagli interessi vescovili nell’area compresa tra le miniere del Fursil a Colle Santa Lucia in Val Fiorentina, sino a Valparola in Alta Val Badia, dove erano ubicati i forni fusori.
Dettagli:
Link sito: - https://www.castellodiandraz.it/it/
Accessibilità:
Audioguide: -
Bagno accessibile: - Si
Guide specializzate disabilità uditiva: - Presenti
Sottotitoli : - Completi
Attività:
Categoria: Cultura
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Il MiM è ospitato nella sede dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, un luogo vivo e da molti anni punto du riferimento per gli emigranti, gli ex emigranti e gli immigrati oggi accolti nella nostra terra. Ed è proprio dalle esperienze di queste figure, dalle loro testimonianze e dalla loro attualità, che prende forma il cuore multimediale del Museo. Un piccolo viaggio che comincia dal vissuto delle persone, per cogliere l’universalità della condizione di migrante. Un contenitore di mondi che vuole essere aperto e interattivo: con le scuole, attraverso la proposta di incontri e di laboratori; con il territorio, facendo del MiM il punto di partenza di un più ampio itinerario dell’emigrazione nella provincia di Belluno; con la rete, proponendo mostre ed eventi online come estensione del Museo oltre i propri confini.
Dettagli:
Link sito: - https://www.mimbelluno.it/
Accessibilità:
Accessibilità motoria parziale: - Solo alcune stanze/piani
Audioguide: - Supporto garantito con l'app SENSI da scaricare nel proprio smartphone e tablet
Bagno accessibile: - Si
Guide specializzate disabilità uditiva: - Su richiesta
Sottotitoli : - Parziali
Attività:
Categoria: Cultura
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Il Museo etnografico di Seravella è collocato in uno scenario suggestivo ai piedi del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, riconosciute dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, e viene considerato a livello regionale come struttura pilota nel settore dei musei etnografici, soprattutto per le molteplici attività di ricerca e catalogazione condotte nel territorio della provincia di Belluno, nonché per le iniziative di valorizzazione del patrimonio etnografico provinciale.
Dettagli:
Link sito: - www.museoetnograficodolomiti.it
Accessibilità:
Accesso: - In piano
Audioguide: - Guida multimediale con beacon e/o qr code
Bagno accessibile: - Si
Sottotitoli : - Completi
Attività:
Categoria: Cultura
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Museo dei ferri battuti e delle arti decorative del primo ‘900, voluto per lascito testamentario da Carlo Rizzarda e allestito dall’architetto Alberto Alpago Novello nel 1938. Parzialmente chiuso negli anni ’70, è stato riaperto al pubblico dal 9 giugno 2001 con un nuovo allestimento. La Galleria d’Arte Moderna «Carlo Rizzarda» di Feltre nasce per volontà testamentaria di Carlo Rizzarda, uno dei più importanti artisti del ferro battuto dei primi anni del Novecento. Nel 1926 Rizzarda acquistò Palazzo Bovio-Villabruna Cumano, residenza cinquecentesca nel centro storico di Feltre, con l’intenzione di creare nella propria città natale un museo di arte decorativa. Alla sua morte, sopravvenuta a soli 48 anni nel 1931 a causa di un incidente stradale, il Comune di Feltre ereditò, oltre al palazzo, tutti i ferri battuti di Rizzarda depositati preso la villa e l’officina dell’artista a Milano nonché la sua collezione d’arte, comprendente dipinti, sculture, oggetti d’arte decorativa, mobili e cineserie che Rizzarda aveva acquistato per arredare la propria dimora milanese.
Dettagli:
Link sito: - https://www.visitfeltre.info/luoghi/galleria-darte-moderna-carlo-rizzarda/
Accessibilità:
Accesso: - In piano
Bagno accessibile: - Si
Sottotitoli : - Completi
Attività:
Categoria: Cultura
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Un museo nel museo: questo è il Museo Diocesano di Arte Sacra di Feltre. L’edificio che lo ospita è l’antico Vescovado cittadino, una struttura in origine nata come fortezza e ampliata nei secoli successivi fino a divenire accogliente magione per il Vescovo della Diocesi feltrina. Qui dalla seconda metà del Duecento egli viveva, e qui avevano sede gli uffici curiali. Varcate il portone d’ingresso e ve ne renderete conto: la magnificenza degli affreschi e l’imponenza delle architetture trasmette da subito al visitatore un senso di potere e prestigio. All’interno delle sale del palazzo, tra preziosi affreschi e soffitti decorati, trovano spazio veri e propri capolavori dell’arte sacra dall’alto medioevo all’età contemporanea. Si tratta di pitture, sculture, oggetti d’oreficeria e tessitura provenienti dal territorio delle antiche diocesi feltrina e bellunese e ora esposti al pubblico lungo un percorso che permette di coglierne valore e contesto di realizzazione. Alcuni sono elementi d’eccezione come il Calice del diacono Orso del VI secolo, la Croce post-bizantina del 1542, la Madonna in alabastro del XV secolo, il Reliquiario a busto di S. Silvestro dell’orafo fiorentino Antonio di Salvi, per non parlare di opere di Jacopo Tintoretto, Sebastiano Ricci, Andrea Brustolon, Francesco Terilli, Luca Giordano, Federico Bencovich, Gaspare Diziani, Domenico Corvi, Nicola Grassi.
Dettagli:
Link sito: - info@museodiocesanobellunofeltre.it
Accessibilità:
Accesso: - In piano
Bagno accessibile: - Si
Sottotitoli : - Parziali
Attività:
Categoria: Cultura
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Aperto al pubblico dal 1876, ospita un'importante raccolta archeologica oltre a dipinti e sculture da Bartolomeo Montagna a Ippolito Caffi. Il Museo illustra in maniera esaustiva l’arte pittorica bellunese a partire dal XV fino al XX secolo. Di Jacopo da Montagnana (1440?-1499) e di Pomponio Amalteo (1505-1588) sono numerosi frammenti di affreschi che un tempo decoravano la Caminata, sede dell’antica Comunità di Belluno interamente ricostruita e adattata a Tribunale provinciale tra il 1838 ed 1840. Sono inoltre esposte alcune opere di Matteo Cesa (1425-1495), di Bartolomeo Montagna (1450 -1523), Palma il Giovane (1544-1628) e di Domenico Tintoretto (1560-1635). Di grande valore sono le tele settecentesche di Sebastiano Ricci (1659-1734), dipinte per casa Fulcis, rappresentanti la Caduta di Fetonte, Ercole e Onfale, Ercole al bivio; opere pittoriche e grafiche di Marco Ricci, dipinti di Gaspare e Antonio Diziani, di Antonio Lazzarini e di Giuseppe Zais. Del pittore e patriota bellunese Ippolito Caffi (1809-1866), tra i maggiori vedutisti dell’Ottocento italiano, vi sono la tela Venezia con la neve e la nota veduta di Belluno con il Monte Dolada. Appartengono alle collezioni del Museo anche alcune sculture; tra queste di particolare pregio quelle del Michelangelo del legno Andrea Brustolon (1662-1732), quali il Crocefisso o la cornice con putti. Dello stesso artista sono conservati anche alcuni bozzetti in terracotta e un corpus di disegni preparatori. Di grande interesse infine alcune raccolte solo in parte esposte nelle sale, le tavolette votive di epoca compresa tra il XVIII e il XIX secolo, la collezione Zambelli-Perale di porcellane prodotte da manifatture italiane e europee dal sec. XVIII al XIX, la raccolta Prosdocimi-Bozzoli di gioielli d’oreficeria bellunese tra ’800 e ’900. La sezione archeologica conserva testimonianze dell’età del ferro, costituite in buona parte da ritrovamenti provenienti dallo scavo ottocentesco di una necropoli nei pressi di Cavarzano (fibule, coltelli e oggetti in bronzo) e da scavi successivi effettuati in aree limitrofe. Numerosi sono anche i reperti di età romana e dell’Alto Medioevo: da segnalare i due corredi tombali di epoca longobarda, rinvenuti rispettivamente a Mel e a Sospirolo. Il lapidario romano è ospitato nell’androne del vicino Auditorium Comunale: da segnalare la base in pietra calcarea del Cansiglio degli inizi del III secolo d.C. dedicata a Marco Carminio Pudente, che ricoprì importanti funzioni amministrative tra le quali anche quella di patrono del collegium dei dendrophori (addetti alla lavorazione e smercio del legname) e fabri, e la stele funeraria, del II secolo d.C., di Tito Sertorio Proculo che ebbe numerosi incarichi politici e religiosi nel municipium. Merita un ricordo, inoltre, il sarcofago di Flavio Ostilio e della moglie Domizia del III secolo d.C., visitabile nel cortile di Palazzo Crepadona, sede del Centro culturale cittadino. La pinacoteca del Museo è esposta nei rinnovati spazi di Palazzo Fulcis, prestigioso edificio settecentesco per le sale del quale furono create da Sebastiano Ricci i capolavori conservati oggi in Museo.
Dettagli:
Link sito: - https://mubel.comune.belluno.it/
Accessibilità:
Accesso: - In piano
Bagno accessibile: - Si
Attività:
Categoria: Cultura
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Durante la Grande Guerra, per la prima volta i soldati si scontrarono tra le cime e i ghiacciai delle Alpi, posizioni strategiche fondamentali per il controllo delle valli sottostanti. Presto vennero costruiti strade e sentieri per rifornire in modo veloce e con il minor sforzo possibile le truppe dislocate nelle postazioni d’alta quota. Dove le strade non potevano arrivare, il trasporto avveniva a spalla o con colonne di muli. Nelle zone più impervie si costruirono le teleferiche, sia a mano che a motore, le quali permettevano di portare munizioni, viveri, attrezzi, materiale da costruzione e legname fino alle posizioni più inaccessibili. Resti di queste strutture riemergono ancora oggi dai ghiacci della Marmolada. Il Museo della Grande Guerra in Marmolada ha avuto un ideatore, il Dr. Mario Bartoli ed un finanziatore, il Dr. Bruno Vascellari. Entrambi sono stati dei precursori riguardo a Musei dedicati alla memoria dei Caduti nella Grande Guerra ed il Museo della Marmolada è stato inaugurato il 9 giugno 1990. In seguito, ne sono sorti numerosi altri in diverse località. Nel 2015, venticinque anni dopo, l’associazione Museo della Grande Guerra in Marmolada Onlus e la società Marmolada Srl che avevano promosso la nascita del Museo hanno ritenuto di ristrutturarlo ex novo, per la commemorazione del Centenario della Grande Guerra. Il Direttivo dei Soci del Museo ed il Comitato scientifico hanno optato anche per un cambiamento espositivo: non solo una mostra di cimeli, reperti, armi, divise e documenti. Hanno inteso dare al Museo anche un significato sensoriale: fare sentire ai visitatori l’ambiente della guerra combattuta proprio sui luoghi dove il Museo è ubicato, a 3000 m d’altitudine, tra roccia e ghiaccio risultando così il più alto d’Europa. A questo scopo si è ricorso alle conquiste della tecnica, realizzando un percorso interattivo, multimediale e multisensoriale, che guida il visitatore nel racconto della guerra in Marmolada, attraverso l’esperienza, il racconto, le testimonianze degli uomini che davvero l’hanno dovuta combattere.
Dettagli:
Link sito: - https://www.museomarmoladagrandeguerra.com/
Accessibilità:
Accesso: - In piano
Audioguide: - Audioguida tramite app Geochip
Bagno accessibile: - Si
Sottotitoli : - Completi
Attività:
Categoria: Cultura
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Il Museo Mineralogico e Paleontologico di Agordo è un interessante spazio espositivo ospitato presso il complesso dell‘ex macello comunale di Agordo, nel Cuore delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO. L’esposizione ospitata nell’edificio, curata dai tanti Periti Minerari e volontari delle associazioni agordine (tra cui ARCA – Gruppo Archeologico Agordino), presenta al pubblico una ricca collezione di minerali, opportunamente catalogati e corredati di interessanti pannelli informativi, ed inestimabili reperti archeologici della zona dell’Agordino e del Bellunese. Dal 2019 il Museo di Agordo si arricchisce dell’esposizione El Canal de Agort, una preziosa raccolta che presenta il risultato di oltre un ventennio di scavi e campagne archeologiche del Gruppo ARCA in Agordino e nei dintorni.
Dettagli:
Link sito: - https://www.agordinodolomiti.it/fr_FR/index.php/cosa-vedere/storia/museum-fur-mineralogie-und-palaontologie-in-agordo/
Accessibilità:
Accesso: - In piano
Bagno accessibile: - Si
Attività:
Categoria: Cultura
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Il Museo Ladino Fodom si trova a Pieve di Livinallongo, nella Cesa della Cultura Fodoma. Nasce nel 1996 grazie all'instancabile operato di Franco Deltedesco, maestro di scuola ed esperto di cultura locale, con lo scopo di conservare e far conoscere l'antica cultura ladina in tutte le sue sfaccettature, per essere un riferimento ed un ponte fra la realtà di ieri e quella odierna. Le sezioni del MELF sono quattro e trattano tematiche distinte: La PRIMA SEZIONE è dedicata all'organizzazione civile, sociale e familiare con il maso chiuso e la struttura patriarcale, la gestione comunitaria dei beni, la tipologia delle abitazioni e degli abitati, ed i costumi tipici ladini della valle di Livinallongo. La SECONDA SEZIONE racconta la flora, la fauna e la geologia del territorio. La TERZA SEZIONE è riservata all'economia agricola (allevamento e agricoltura) ed all'artigianato (lavorazione del legno, del ferro, delle fibre tessili...). Infine, la QUARTA SEZIONE è dedicata alla storia del territorio, dal Medioevo con il Castello di Andraz e le vicende del cardinale Nicolò Cusano fino alla Gande Guerra (1914- 1918) con al centro il Col di Lana, conosciuto anche come "Monte di Sangue".
Dettagli:
Link sito: - https://www.arabba.it/it/attivit%C3%A0-esperienze/sport-e-tempo-libero/museo-ladino-fodom/126-7411.html
Accessibilità:
Bagno accessibile: - Si
Attività:
Categoria: Cultura
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Il Museo ha la funzione di raccogliere, studiare e conservare il patrimonio di oggetti, immagini, testimonianze scritte e orali riguardanti la storia dell'occhiale e di altri strumenti ottici nelle sue diverse declinazioni, e di documentare lo sviluppo dell'industria dell'occhiale e dei suoi annessi nella Provincia di Belluno. La valorizzazione di tale patrimonio e la divulgazione degli aspetti storico-culturali ad esso sottesi costituiscono un altro importante obiettivo di questa istituzione culturale. Il Museo conserva tra le sue collezioni alcuni reperti veramente eccezionali, realizzati con materiali particolari e impensati: occhiali ricavati da un fanone di balena, cannocchiali in avorio intagliato e istoriato, quasi a sembrare un merletto, piccoli occhialini inseriti alle estermità di ventagli o nell'impugnatura di bastoni da passeggio. E poi occhiali da cappello o da parrucca, in utilizzo quando le aste rigide non erano ancora state inventate. La sorprendente storia dell'occhiale merita di essere scoperta poco a poco, attraversando in successione la varie sale espositive del Museo.
Dettagli:
Link sito: - https://www.museodellocchiale.it/
Accessibilità:
Accesso: - Con rampa
Bagno accessibile: - Si
Attività:
Categoria: Cultura
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Il Forte Tre Sassi è un forte militare tirolese costruito a partire dalla fine del XIX Secolo dall’Impero Austro-Ungarico sul Passo Valparola. Dopo il difficile recupero, oggi il Forte Tre Sassi al Passo Valparola ospita un interessante Museo della Grande Guerra che è una tappa obbligata per i tantissimi amanti della Grande Guerra nelle Dolomiti, ma anche per chi si appassioni semplicemente di storia e cultura dei Monti Pallidi. Il Forte Tre Sassi offre ai visitatori una nutrita collezione di oggetti bellici (armi, strumenti bellici, medicamenti), alcuni molto rari ed interessanti, ed effetti personali dei soldati (uniformi, lettere) che costituiscono una drammatica e vivida testimonianza dell’orribile Prima Guerra Mondiale. Il Museo della Grande Guerra al Forte Tre Sassi è dotato di schermi per la proiezione di materiale audiovisivo che ulteriormente approfondisce lo sviluppo della Grande Guerra nelle Dolomiti.
Dettagli:
Link sito: - https://www.cortinamuseoguerra.it/
Accessibilità:
Accessibilità motoria parziale: - Solo alcune stanze/piani
Bagno accessibile: - Si
Attività:
Categoria: Cultura
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Il Museo vanta una delle raccolte più complete e interessanti d’Italia, dove tutti i pezzi esposti sono rappresentativi e legati alla storia del ciclismo e ai suoi protagonisti. Si trovano infatti esposti i precursori delle moderne biciclette: un celerifero in legno dipinto di fine Settecento; due bicicli Michaux, che rappresentano le prime macchine a pedali, e pure alcuni grand-bi. Le biciclette raccolte da Sergio Sanvido provengono da tutt’Europa: un’ampia sezione, collocata proprio all’inizio del Museo, è dedicata alle bici da lavoro, utilizzate fino agli anni ’50 del Novecento (si possono vedere i mezzi dell’arrotino, del gelataio, del tostatore di caffè, del postino e anche del pompiere). Una parte corposa è dedicata pure alle biciclette per bambini e ai tricicli ed un’altra alle biciclette in uso nell’esercito. Segue quindi una sezione dove i vari pezzi sono disposti in ordine cronologico, permettendo di comprendere l’evoluzione tecnica del mezzo, dall’Ottocento al Novecento. Importantissimo è poi il nucleo di biciclette sportive, legate ai grandi campioni del ciclismo: Coppi, Bartali, Nencini, Moser, Pantani, solo per fare alcuni nomi. E, accanto a queste meraviglie della tecnica, non mancano cimeli e memorabilia legati al mondo delle due ruote e alla storia del ciclismo: le maglie firmate dai campioni, le spettacolari copertine della “Domenica del Corriere” disegnate da Achille Beltrame tra il 1900 e il 1945, foto d’epoca e tanto altro.
Dettagli:
Link sito: - https://www.museostoricobicicletta.it/blank
Accessibilità:
Accesso: - Con rampa
Audioguide: -
Bagno accessibile: - Si
Sottotitoli : - Parziali
Attività:
Categoria: Cultura
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Il Museo Albino Luciani vi farà conoscere la vita e l’insegnamento di Papa Giovanni Paolo I, ma non solo. Scoprirete anche il contesto storico-ambientale dove è cresciuto e le vicende di altre personalità che si sono distinte in campo artistico, culturale e religioso. È situato in un palazzo quattrocentesco affacciato sulla piazza principale del paese e si sviluppa su 4 piani accuratamente allestiti per creare un percorso sensoriale innovativo.
Dettagli:
Link sito: - https://www.musal.it/musal/
Accessibilità:
Accessibilità motoria parziale: - Solo alcune stanze/piani
Accesso: - In piano
Audioguide: -
Bagno accessibile: - Si
Sottotitoli : - Completi
Attività:
Categoria: Cultura
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Si tratta di una piccola collezione collocata in due locali della biblioteca comunale di Seren del Grappa e inserita nella rete informale del “museo diffuso del Grappa”. Nato da una raccolta privata, donata al Comune, consiste prevalentemente in una collezione di circa 170 riproduzioni di fotografie d’epoca che ben documentano le vicende storiche del territorio feltrino e del massiccio del Piave nel corso della Prima Guerra Mondiale. In origine aveva carattere di esposizione temporanea, oggi invece rappresenta una delle numerose proposte permanenti di approfondimento sulle vicende della Grande Guerra disponibili sulle pendici del Grappa ed una delle poche sul versante bellunese. La piccola collezione fotografica è anche un ideale punto di partenza per le escursioni che culminano nel Monte Pertica, avamposto più avanzato delle linee austriache.
Dettagli:
Link sito: - https://www.centenariograndeguerra.com/musei/museo-fotografico-della-grande-guerra-eugenio-secco/
Accessibilità:
Accesso: - Con servoscale o sollevatore
Bagno accessibile: - No
Attività:
Categoria: Cultura
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Il museo del ferro e del chiodo di Forno di Zoldo ripercorre, attraverso l’esposizione di reperti archeologico-industriali, documentazioni e illustrazioni, l’attività di lavorazione del ferro e, in particolare, la produzione dei chiodi che costituì fonte di ricchezza per il territorio zoldano a partire dal XVI secolo. L’attività fabbrile, infatti, si sviluppò nella Val di Zoldo a partire dal 1500, periodo in cui è stata identificata la presenza di alcuni forni per la fusione dei minerali del ferro nonché di ferriere e di fucine e rimase viva fino alla metà del Novecento. All’interno di questo museo, situato nel Palazzo del Capitanianto, vi si trovano due principali sezioni: la prima rappresenta, attraverso l’utilizzo di immagini e documenti, le maggiori fonti di ricchezza di questo territorio, ossia l’acqua, la terra e il bosco, elementi che hanno reso possibile anche l’attività fabbrile. Un’altra sezione si sviluppa al piano superiore ed espone documenti, fotografie, strumenti da lavoro e manufatti in ferro che narrano al visitatore l’attività di fusione e lavorazione del ferro zoldana.
Dettagli:
Link sito: - https://www.infodolomiti.it/dolomiti-da-vedere/musei-e-collezioni/musei-etnografici/museo-del-ferro-e-del-chiodo/7221-l1.html
Accessibilità:
Accessibilità motoria parziale: - Solo alcune stanze/piani
Attività:
Categoria: Cultura
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L'Associazione Pietra e Scalpellini di Castellavazzo si è data tra i suoi compiti costitutivi quello di attribuire un’adeguata testimonianza agli antichi mestieri di cavatore, scalpellino e delle lavorazioni della pietra, che hanno sempre accompagnato la vita di questo piccolo borgo di montagna, giacchè il legame di Castellavazzo con la pietra è sancito dalla Stele Neroniana realizzata nei primissimi decenni dopo Cristo. Il Museo della Pietra e degli Scalpellini nel 2017 si trasferisce nello stabile prima usufruito dal trascorso Municipio di Castellavazzo, ampliando e perfezionando l’offerta museale. Il nuovo Museo, grazie agli interventi di ditte specializzate e forze volontarie, nonchè alla cooperazione di un intero paese, è stato riallestito, mantenendo l’originario assetto, con importanti e innovative migliorie concernenti l'immagine grafica, la trasformazione della sezione geologica e la creazione di una sala video.
Dettagli:
Link sito: - http://www.pietraescalpellini.it/
Accessibilità:
Accesso: - In piano
Bagno accessibile: - Si
Attività:
Categoria: Cultura
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Il Museo del Piave “Vincenzo Colognese” di Caorera, frazioncina attivissima del Comune di Quero Vas è una struttura, fondata da don Antonio Pavan e Vincenzo Colognese, che vuole tenere viva la memoria degli avvenimenti della prima guerra mondiale, conflitto che qui, alle pendici del Grappa, visse pagine dolorose tra il 1917 e il 1918. I motivi che hanno dato avvio alla nascita del Museo non bisogna cercarli esclusivamente nella volontà di una ricostruzione storica, ma soprattutto nella voglia di condividere esperienze di vita vissuta, sogni e delusioni, che oltre a segnare le pietre di questo glorioso fiume hanno segnato i cuori dei popoli di paesi in guerra e non. Si potrebbe dire un museo 'Fatto col cuore", dalla gente che ha vissuto realmente quegli anni, ed è questo che speriamo di far sentire a tutti coloro che entreranno a visitarlo: un'emozione, non un'asettica e ordinaria esposizione.
Dettagli:
Link sito: - http://www.museodelpiavevincenzocolognese.it/
Accessibilità:
Accessibilità motoria parziale: - Solo alcune stanze/piani
Accesso: - In piano
Bagno accessibile: - Si
Attività:
Categoria: Cultura
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Dettagli:
Link sito: - https://www.facebook.com/Biblioteca-Civica-di-Santa-Giustina-561484847378555/
Accessibilità:
Accesso: - In piano
Attività:
Categoria: Cultura
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Dettagli:
Link sito: - https://it-it.facebook.com/bibliotecacivicasedico/
Accessibilità:
Accesso: - Con ascensore
Attività:
Categoria: Cultura
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Dettagli:
Link sito: - https://www.limana.org/biblioteca/
Accessibilità:
Accesso: - In piano
Attività:
Categoria: Cultura
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Dettagli:
Link sito: - http://biblioteca.comune.belluno.it/
Accessibilità:
Attività:
Categoria: Cultura
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Via paradiso 8 Feltre
Museo dei ferri battuti e delle arti decorative del primo ‘900, voluto per lascito testamentario da Carlo Rizzarda e allestito dall’architetto Alberto Alpago Novello nel 1938. Parzialmente chiuso negli anni ’70, è stato riaperto al pubblico dal 9 giugno 2001 con un nuovo allestimento. La Galleria d’Arte Moderna «Carlo Rizzarda» di Feltre nasce per volontà testamentaria di Carlo Rizzarda, uno dei più importanti artisti del ferro battuto dei primi anni del Novecento. Nel 1926 Rizzarda acquistò Palazzo Bovio-Villabruna Cumano, residenza cinquecentesca nel centro storico di Feltre, con l’intenzione di creare nella propria città natale un museo di arte decorativa. Alla sua morte, sopravvenuta a soli 48 anni nel 1931 a causa di un incidente stradale, il Comune di Feltre ereditò, oltre al palazzo, tutti i ferri battuti di Rizzarda depositati preso la villa e l’officina dell’artista a Milano nonché la sua collezione d’arte, comprendente dipinti, sculture, oggetti d’arte decorativa, mobili e cineserie che Rizzarda aveva acquistato per arredare la propria dimora milanese.
Dettagli:
Link sito: - https://www.visitfeltre.info/luoghi/galleria-darte-moderna-carlo-rizzarda/
Accessibilità:
Accesso: - In piano
Bagno accessibile: - Si
Bagno accessibile: - Si
Sottotitoli : - Completi
Attività:
Categoria: Cultura
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Via paradiso 19 Feltre
Il Museo Diocesano è situato all’interno dell’antico palazzo vescovile di Feltre, nel cuore del centro storico, sul limite occidentale della città murata. Fu costruito nella seconda metà del Duecento e più volte ristrutturato e ampliato nei secoli successivi. Dopo decenni di abbandono, dal 1999 al 2018 l’edificio è stato oggetto di un complesso intervento di restauro e destinato ad accogliere le opere d’arte sacra provenienti dal territorio delle antiche diocesi di Feltre e di Belluno. Le sue sale custodiscono capolavori di pittura, scultura, oreficeria, tessitura, che vanno dall’alto medioevo all’età contemporanea. Oltre ad alcuni elementi di eccezione come il Calice del diacono Orso del VI secolo, la Croce post-bizantina del 1542, la Madonna in alabastro del XV secolo, il Reliquiario a busto di S. Silvestro dell’orafo fiorentino Antonio di Salvi, sono esposti capolavori di Jacopo Tintoretto, Sebastiano Ricci, Andrea Brustolon, Francesco Terilli, Luca Giordano, Federico Bencovich, Gaspare Diziani, Domenico Corvi, Nicola Grassi. Un’ampia sezione è riservata alla scultura lignea, che presenta numerose opere inedite, recuperate grazie alla catalogazione dei beni culturali ecclesiastici promossa dalla Diocesi a partire dal 2002 e restaurate a cura del museo. Il museo è accessibile ai visitatori con disabilità motoria, fatta eccezione per le Cantine in cui sono esposti reperti altomedievali. Il Museo è dotato di ascensore per raggiungere i vari piani del palazzo e sono presenti apposite rampe per l’accesso al piano terra dell’ala ovest e alla biglietteria. L’ingresso principale del museo è accessibile ai disabili motori.
Dettagli:
Link sito: - https://www.museodiocesanobellunofeltre.it/
Accessibilità:
Accesso: - In piano
Bagno accessibile: - Si
Bagno accessibile: - Si
Sottotitoli : - Parziali
Attività:
Categoria: Cultura
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